domenica 23 maggio 2010

Torino e la Sacra Sindone

Le esposizioni pubbliche della Sindone sono chiamate ostensioni (dal latino ostendere, "mostrare").
Le ultime sono state nel 1978, nel 1998 e nell'anno Giubilare 2000.
L'ultima è ancora in corso; è iniziata il 10 aprile e terminerà oggi 23 maggio.


COSA E' LA SINDONE

La Sindone è un lenzuolo di lino tessuto a spina di pesce delle dimensioni di circa m. 4,41 x 1,13, contenente la doppia immagine accostata per il capo del cadavere di un uomo morto in seguito ad una serie di torture culminate con la crocefissione.
L'immagine è contornata da due linee nere strinate e da una serie di lacune: sono i danni dovuti all'incendio avvenuto a Chambéry nel 1532.
Secondo la tradizione cristiana, si tratta del Lenzuolo citato nei Vangeli che servì per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro.

TORINO E LA SACRA SINDONE
Il 14 settembre 1578 i Savoia, allora proprietari della Sindone, la portarono a Torino, dove avevano trasferito la loro capitale.
L'occasione di tale trasferimento fu la richiesta da parte del vescovo di Milano, Carlo Borromeo, di venerare la reliquia per sciogliere un voto fatto in occasione della peste di Milano. Il trasferimento del telo doveva servire ad abbreviare il viaggio a piedi del Vescovo.
Da allora, vi rimase ininterrottamente fino al giorno d'oggi, salvo brevi intervalli.

Umberto II di Savoia, ultimo re d'Italia, alla sua scomparsa (1983) la lasciò in eredità alla Santa Sede che ne delegò la custodia all'Arcivescovo di Torino.
Nel 2009 la proprietà della Sindone è stata messa in discussione: secondo il professor Francesco Margiotta Broglio, studioso dei rapporti tra Stato e Chiesa, con l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana nel  1948, la Sindone sarebbe diventata proprietà dello Stato italiano.
Tuttavia la Santa Sede avrebbe nel frattempo acquisito la proprietà della Sindone per usucapione in buona fede: sulla questione è stata presentata una interrogazione parlamentare ma non risulta ancora una risposta del governo.

CONSERVAZIONE
Fino al 1998, la Sindone era conservata arrotolata su di un cilindro di legno all'interno della preziosa cassetta cinquecentesca.
Dal 2000 è contenuta in una speciale teca realizzata in lega leggera aeronautica e da un cristallo multistrato di sicurezza. La teca è a sua volta protetta da un “sarcofago” realizzato con una struttura a più strati in grado di fornire una considerevole resistenza meccanica ed una valida protezione in situazioni di incendio. Il sistema di conservazione della Sindone è completato dall’impianto di generazione di gas inerte (argon) umido che viene attivato quando si debba procedere a rinnovare o rabboccare l’atmosfera interna della teca.
Il sarcofago con la teca è situato al centro della Cappella situata nel transetto sinistro della Cattedrale di Torino, al di sotto dello storico Palco Reale.

AUTENTICITA' O NO?
(rielaborazione grafica e foto di Stefano Meroni)
L'autenticità della Sindone,  vale a dire se essa sia o no il vero lenzuolo funebre di Gesù, è stata a lungo dibattuta: nei secoli sono stati condotti diversi studi e sono state esposte diverse ipotesi, nessuna ad oggi conclusiva.

I numerosi studi scientifici eseguiti non infatti sono serviti a chiarire in modo definitivo la questione, ma solo ad accendere maggiormente il dibattito nel quale si scontrano studiosi convinti che la Sindone sia una reliquia e studiosi altrettanto convinti che invece sia icona, un raffigurazione artistica.

La teoria più curiosa è forse quella di Lillian Schwartz, docente alla "School of Visual Arts" di New York, la quale afferma di aver scoperto che il volto della Sindone combacerebbe con quello di Leonardo Da Vinci e che quel lenzuolo rappresenterebbe dunque un esperimento di tecniche pre-fotografiche ideate dal genio rinascimento.


Noi siamo stati a Torino il 12 maggio scorso e abbiamo avuto modo di vedere la Sindone con i nostri occhi.
Lasciamo agli scienzati le varie teorie, possiamo solo dire che, per i cristiani e per chi pensa possa davvero trattarsi del lenzuolo ove è stato avvolto il corpo di Gesù, si tratta di un'esperienza davvero molto profonda e straordinaria...

1 commento:

  1. La Sindone testimonia che Gesù e Leonardo avevono un volto simile. Cfr. Ebook di Ravecca Massimo. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. (amazon). Sinossi: Nessuno ha mai parlato come Gesù di Nazaret, disegnato come Leonardo da Vinci, scolpito come Michelangelo Buonarroti, scritto come Dante Alighieri, costruito come Filippo Brunelleschi, composto musiche come Johann Sebastian Bach. La principale tesi del libro è che l'elemento comune che li unisce è la ricorsività. Il moltiplicarsi dell'immagine di un oggetto posto tra due specchi piani paralleli è una tipica situazione ricorsiva. Effetto ottico che i geni, in vari modi, ricreano nelle loro opere. La ricorsività è legata all'intelligenza, e si ritrova nelle sue manifestazioni. Il Vangelo come non l'avete mai letto, le opere di Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti come non le avete mai guardate. Gesù, Leonardo e Michelangelo ebbero un'intelligenza simile e simile fu anche il loro volto nella maturità. Le opere del Rinascimento viste come icone, la Sindone di Torino come un quadro rinascimentale. Nel disegno di copertina sulla sinistra il profilo di Leonardo, al centro il volto della Sindone di Torino, e a destra il profilo di Michelangelo.

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