lunedì 31 maggio 2010

Antigua: una spiaggia per ogni giorno dell'anno

Antigua è una piccola isola caraibica (280 kmq) situata a nord di Guadalupa e a sud di St. Maarteen.


E' un'isola particolarmente amata dai velisti: è situata direttamente lungo il corso dei venti alisei, le condizioni sono ideali per la navigazione e il tempo caldo e le brezze costanti rendono Antigua una base eccellente per navigare la zona. Vi è una vasta scelta di imbarcazioni a disposizione, dai catamarani agli yacht di lusso per offrire a tutti eccellenti viaggi di mare.
La stagione ideale per veleggiare è da novembre a maggio.
In primavera ha luogo la celebre Sailing Week, la settimana della vela, la regata più importante di tutti i Caraibi. E' un evento sportivo di fama internazionale, attira moltitudini di appassionati e più di 150 imbarcazioni, da ogni parte del mondo. L’avvincente manifestazione, che ha solitamente inizio a partire dall’ultima domenica di aprile, è composta al suo interno da cinque gare differenti, tra le quali una dedicata alle barche d’epoca. Anche chi non partecipa alle competizioni, però, può godersi lo spettacolo delle vele varipinte sul mare, appostandosi nei numerosi punti strategici dell’isola o festeggiando insieme ai velisti nel corso del “lay day”, il giorno di riposo in cui si svolgono numerosi, allegri giochi.


Ma Antigua è famosa soprattutto per le sue spiagge: esattamente 365, una per ogni giorno dell'anno...
Sono spiagge da sogno, da cartolina, così belle da sembrare finte!


Un altro buon motivo per recarsi a Antigua è il clima: la temperatura è costantemente gradevole tra i 26° e i 30° e, grazie ai venti Alisei, non conosce praticamente la stagione delle piogge.



Se cercate qualcosa di ancora più intimo, la destinazione giusta è Barbuda, che forma, insieme ad Antigua, un unico stato indipendente (dal 1981), nell’ambito del Commonwealth.
E' una piccola isola con 160 chilometri di sabbia e palme: un vero e proprio eden di pace e tranquillità.

Le coste di Barbuda, specie quella occidentale, sono un susseguirsi di favolose spiagge bianche lambite da un mare cristallino, la più celebre è quella che da Palmetto Point porta a Cedar Tree Point e che, alle prime luci dell’alba, si tinge di sfumature rosa per effetto ottico di minuscole conchiglie portate dal mare.


venerdì 28 maggio 2010

Torino e Venaria Reale

Il 12 maggio scorso, in occasione dell'ostensione della Sacra Sindone, abbiamo accompagnato un gruppo di amici e clienti a Torino (ne avevamo già parlato in questo post).






Abbiamo poi proseguito per Venaria Reale, comune vicino a Torino ove è situata l'omonima residenza sabauda. 


La reggia di VENARIA REALE è una delle maggiori residenze sabaude, probabilmente la più grande per dimensioni ed è paragonabile, quanto a struttura, alla reggia francese di Versailles che fu costruita tenendo a mente il progetto della dimora reale piemontese.

Fu commissionata all’architetto Amedeo Di Castellamonte dal Duca Carlo Emanuele II che sognava una sede imponente e fastosa per praticare la caccia.

Il complesso della Venaria Reale fu progettato e costruito in pochi anni (1659 – 1679) con successivi interventi, anche importanti, intorno al 1720 ad opera di Filippo Juvarra e intorno alla metà del 1700, ad opera del suo successore, Benedetto Alfieri.
Si tratta di un unicum ambientale-architettonico dal fascino straordinario, uno spazio immenso, vario e suggestivo che comprende la Reggia, le scuderia javarriane, i giardini e il Borgo antico.



Fu il duca Carlo Emanuele II a darle questo nome, perché riteneva che quella fosse una zona in cui si sarebbe potuto praticare la caccia secondo lo stile dei re.
La residenza di caccia è stata infatti costruita per potersi dedicare all’attività venatoria, particolarmente amata e praticata dalla casa sabauda.

Il complesso della Venaria è stato teatro di grandiose battute di caccia, di feste, balli, ricevimenti, concerti e recite: per i duchi di Savoia, la Venaria Reale rappresentava lo strumento primario di prestigio e di aggregazione nobiliare.
Durante la dominazione napoleonica la Reggia subì serie di trasformazioni, in particolare i giardini, distrutti per farne una piazza d'armi; l'intero complesso venne poi trasformato in caserma e, con la Restaurazione, questa nuova destinazione di Venaria venne mantenuta. Nel periodo che va dalla fine delle guerre napoleoniche fino al 1978 la Reggia fu affidata all'esercito, venendo poi ceduta alla Soprintendenza per i beni ambientali ed architettonici del Piemonte.
Dopo anni di abbandono sono iniziati (e stanno continuando) i lavori di restauro.

La Venaria è aperta al pubblico solo da pochi anni e merita certamente una visita: il complesso è uno dei più grandi "contenitori" europei avente una superficie calpestabile di circa 80.000 mq. ed un volume di circa 480.000 mq.

Gli interni sono davvero maestosi.

Purtroppo, la pioggia ha rovinato la nostra visita al parco.



Nonostante la pioggia, è andato tutto benissimo!

domenica 23 maggio 2010

Torino e la Sacra Sindone

Le esposizioni pubbliche della Sindone sono chiamate ostensioni (dal latino ostendere, "mostrare").
Le ultime sono state nel 1978, nel 1998 e nell'anno Giubilare 2000.
L'ultima è ancora in corso; è iniziata il 10 aprile e terminerà oggi 23 maggio.


COSA E' LA SINDONE

La Sindone è un lenzuolo di lino tessuto a spina di pesce delle dimensioni di circa m. 4,41 x 1,13, contenente la doppia immagine accostata per il capo del cadavere di un uomo morto in seguito ad una serie di torture culminate con la crocefissione.
L'immagine è contornata da due linee nere strinate e da una serie di lacune: sono i danni dovuti all'incendio avvenuto a Chambéry nel 1532.
Secondo la tradizione cristiana, si tratta del Lenzuolo citato nei Vangeli che servì per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro.

TORINO E LA SACRA SINDONE
Il 14 settembre 1578 i Savoia, allora proprietari della Sindone, la portarono a Torino, dove avevano trasferito la loro capitale.
L'occasione di tale trasferimento fu la richiesta da parte del vescovo di Milano, Carlo Borromeo, di venerare la reliquia per sciogliere un voto fatto in occasione della peste di Milano. Il trasferimento del telo doveva servire ad abbreviare il viaggio a piedi del Vescovo.
Da allora, vi rimase ininterrottamente fino al giorno d'oggi, salvo brevi intervalli.

Umberto II di Savoia, ultimo re d'Italia, alla sua scomparsa (1983) la lasciò in eredità alla Santa Sede che ne delegò la custodia all'Arcivescovo di Torino.
Nel 2009 la proprietà della Sindone è stata messa in discussione: secondo il professor Francesco Margiotta Broglio, studioso dei rapporti tra Stato e Chiesa, con l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana nel  1948, la Sindone sarebbe diventata proprietà dello Stato italiano.
Tuttavia la Santa Sede avrebbe nel frattempo acquisito la proprietà della Sindone per usucapione in buona fede: sulla questione è stata presentata una interrogazione parlamentare ma non risulta ancora una risposta del governo.

CONSERVAZIONE
Fino al 1998, la Sindone era conservata arrotolata su di un cilindro di legno all'interno della preziosa cassetta cinquecentesca.
Dal 2000 è contenuta in una speciale teca realizzata in lega leggera aeronautica e da un cristallo multistrato di sicurezza. La teca è a sua volta protetta da un “sarcofago” realizzato con una struttura a più strati in grado di fornire una considerevole resistenza meccanica ed una valida protezione in situazioni di incendio. Il sistema di conservazione della Sindone è completato dall’impianto di generazione di gas inerte (argon) umido che viene attivato quando si debba procedere a rinnovare o rabboccare l’atmosfera interna della teca.
Il sarcofago con la teca è situato al centro della Cappella situata nel transetto sinistro della Cattedrale di Torino, al di sotto dello storico Palco Reale.

AUTENTICITA' O NO?
(rielaborazione grafica e foto di Stefano Meroni)
L'autenticità della Sindone,  vale a dire se essa sia o no il vero lenzuolo funebre di Gesù, è stata a lungo dibattuta: nei secoli sono stati condotti diversi studi e sono state esposte diverse ipotesi, nessuna ad oggi conclusiva.

I numerosi studi scientifici eseguiti non infatti sono serviti a chiarire in modo definitivo la questione, ma solo ad accendere maggiormente il dibattito nel quale si scontrano studiosi convinti che la Sindone sia una reliquia e studiosi altrettanto convinti che invece sia icona, un raffigurazione artistica.

La teoria più curiosa è forse quella di Lillian Schwartz, docente alla "School of Visual Arts" di New York, la quale afferma di aver scoperto che il volto della Sindone combacerebbe con quello di Leonardo Da Vinci e che quel lenzuolo rappresenterebbe dunque un esperimento di tecniche pre-fotografiche ideate dal genio rinascimento.


Noi siamo stati a Torino il 12 maggio scorso e abbiamo avuto modo di vedere la Sindone con i nostri occhi.
Lasciamo agli scienzati le varie teorie, possiamo solo dire che, per i cristiani e per chi pensa possa davvero trattarsi del lenzuolo ove è stato avvolto il corpo di Gesù, si tratta di un'esperienza davvero molto profonda e straordinaria...

sabato 22 maggio 2010

Fiera sposi a Cà del Sol: CONFETTI




Tra una visita e l'altra, ho avuto occasione di assaggiare i buonissimi confetti proposti da VIA FONTANA 30 di Peschiera d.G.


Ce ne sono di tantissimi tipi: classici, alla frutta, al cioccolato, colorati, bianchi, ovali, tondi, triangolari, grandi da segnaposto, a fedi incrociate...







Ogni occasione è buona per degustare confetti, che però devono davvero essere di ottima qualità.


Oltre i classici confetti per matrimoni, battesimi, comunioni, cresime, anniversari di nozze e lauree, ho scoperto che si ordinano confetti e bomboniere per altre occasioni.
Le più particolari?
Quelle sui toni del giallo con una farfalla per festeggiare un divorzio


 e quelle nelle sfumature del lilla per celebrare le unioni gay.



I confetti possono essere di vari colori e ciascun colore, quando è offerto durante un'occasione, è appropriato per la cerimonia che si intende festeggiare.

Bianchi per matrimonio, prima comunione, cresima (gialli per il secondo matrimonio).
Azzurri o Rosa per il battesimo.
Verdi per fidanzamento.
Rossi per laurea o compleanni.

Rosa per nozze di cotone (1. anniversario).
Fuxia per nozze di seta (5. anniversario).
Giallo per nozze di stagno (10. anniversario).
Beige per nozze di porcellana (15. anniversario).
Giallo sole per nozze di cristallo (20. anniversario).
Argento per nozze di argento (25. anniversario).
Acquamarina per nozze di perle (30. anniversario).
Blu per nozze di zaffiro (35. anniversario).
Verde per nozze di smeraldo (40. anniversario).
Rosso per nozze di rubino (45. anniversario).
Oro per nozze d'oro (50. anniversario).
Avorio per nozze d'avorio (55. anniversario).
Bianco per nozze di diamante (60. anniversario)

(fotografie soggette a copyright)

Cà del Sol aperta ai futuri sposi, ma non solo!

Ecco le prime foto della fiera sposi a Cà del Sol a Pacengo di Lazise.





Il clima è perfetto, caldo e soleggiato, la location è intima e perfetta!
La veranda è allestita per le grandi occasioni, gli espositori sono bravissimi ed hanno portato il meglio di sè!

Le giornate sono ovviamente dedicate agli sposi, ma non solo.
Ci sono bellissime proposte per battesimi, comunioni e cresime, ma anche per compleanni, feste e occasioni speciali.

Nel pomeriggio sarà presente un ELICOTTERO sul quale sarà possibile fare un giro.

Alle 18 siete tutti inviati all'aperitivo spettacolare di Marco, (che è meglio di Tom Cruise nel film Cocktail!).













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