venerdì 6 agosto 2010

Giappone: Hiroshima, 65 anni dopo

In un giorno terso di piena estate, esattamente alle 8.15 del mattino del 6 agosto 1945, un aereo sorvolò, basso, una città. Sganciò un oggetto lungo e nero che, silenzioso, scese verso terra.
In un attimo il cielo diventò rosso.
E poi sparì.
Il buio e il fuoco portarono con sè 200.000 persone e un'intera città: Hiroshima.
La prima bomba atomica nella storia dell'umanità era appena scoppiata.

In un blog che parla di vacanze e viaggi, parlare dello scoppio della bomba atomica può sembrare fuori luogo. Ma pensiamo sia giusto ricordare e non dimenticare che la guerra e la morte violenta sono presenti oggi, adesso, in moltissimi Stati del Mondo e di cui nessuno parla.
E noi proviamo vergogna ed orrore.

Ci sono luoghi al mondo, che nonostante il passare del tempo, sono inscindibilmente legati a dei ricordi storici, alla guerra, alla morte di migliaia di persone.
Hiroshima, in Giappone, è uno di questi.
*  *  *

Un viaggio in Giappone è un sogno per molti di noi.
E' luogo lontano dall'Italia, diverso da tutto quanto siamo abituati a vedere, con standard diversi, usanze diverse, persone dalla mentalità differente; un Paese legato fortemente al passato e alle tradizioni, ma allo stesso modo proiettato al futuro, che un pò spaventa noi europei, un pò ci attrae.
Le tappe classiche di un viaggio in Giappone sono Tokio, Kyoto, Osaka.

Molti vogliono però visitare anche Hiroshima, una città grande e caotica, oggi moderna sede della Mazda.
Ma, chi si reca a Hiroshima, è soprattutto per toccare con mano una delle pagine più nere della storia dell'umanità, per visitare il Peace Memorial Park, un pò temendo un pò sperando di scorgere qualche "hibakusha",  ossia coloro che sopravvissero al bombardamento atomico, i "sopravvissuti" che si aggirano ancora oggi nel Parco della Memoria.
Kenzaburo Oe li definì come "coloro che non si suicidarono nonostante avessero tutte le ragioni per farlo; che hanno salvato la dignità umana in mezzo alle più orrende condizioni mai sofferte dall'umanità".

All'interno del Parco della Memoria si trova il "tempio della Bomba-A", Memoriale della Pace.

Questo edificio, adibito a scopi commerciali, si trovava a circa 150 metri dal punto sulla cui verticale venne sganciata la bomba, che venne fatta esplodere a 580 metri di altezza sul suolo, al fine di massimizzare la potenza distruttiva dell'ordigno e il suo raggio d'azione.
Lo scheletro carbonizzato di questa costruzione, una delle pochissime in tutta la città a non essere completamente rasa al suolo dallo scoppio nucleare, è stato lasciato intoccato da allora, a perenne testimonianza di quanto accaduto ad Hiroshima.
Il "Tempio della Bomba-A" è stato dichiarato patrimonio mondiale dell'UNESCO.

Intorno a questo rudere si stende il Peace Memorial Park che una persona che lo ha visitato ha definito "il pellegrinaggio laico più straziante ed intenso che essere umano possa compiere, e racconta una storia di agonia, morte e distruzione. Una storia che fa orrore, lacera la mente e lascia il visitatore del parco con tante lacrime e rabbia, troppe domande che gridano dal profondo e, soprattutto, nessuna maledetta risposta".

La fiamma della Pace.
Questa fiaccola arde 24 ore su 24 e verrà spenta solo il giorno in cui tutto il mondo avrà messo al bando le armi atomiche.
Ogni ricorrenza del 6 agosto gli abitanti di Hiroshima liberano nei fiumi cittadini migliaia di fiaccole galleggianti, a portare ovunque l'appello per il disarmo nucleare e a cullare il riposo delle vittime dell'atomica.

Il monumento alle vittime dell'olocausto nucleare.
Nel punto centrale del Peace Memorial Park, questa costruzione commemorativa - la cui forma richiama alla struttura delle primitive case giapponesi - è dedicata a tutte le vittime della Bomba-A.

Lo scrigno sotto la volta contiene l'elenco di tutte le vittime dell'atomica nel mondo, comprese quelle dei tremendi effetti delle radiazioni che ancora oggi non hanno smesso di uccidere. Ogni anno - durante la solenne cerimonia del 6 agosto alla presenza di decine di migliaia di persone - lo scrigno viene aperto e l'agghiacciante elenco viene aggiornato, a costituire una perenne e drammatica testimonianza della potenza mortale dell'arma nucleare. In secondo piano al centro della foto si intravede la fiamma della Pace, sullo sfondo il rudere del Tempio della Bomba-A.
L'avvelenamento da radiazione e le necrosi provocarono malattie e morti successive al bombardamento per circa il 20% di coloro che erano sopravvissuti all'esplosione iniziale. Alla fine del 1945, ulteriori migliaia di persone morirono per via dell'avvelenamento da radiazioni, portando il totale di persone uccise ad Hiroshima nel 1945 a circa 350.000. Da allora molte migliaia di persone morirono per cause legate alle radiazioni.
La Campana della Pace.
Ogni visitatore del parco della memoria che condivida l'urlo per la Pace e il disarmo nucleare che si alza da Hiroshima, è chiamato a far suonare questa campana, affinché il suo rintocco possa essere sentito in tutto il Pianeta e far rimbombare ovunque la richiesta di un mondo senza armi e senza atomiche.

Il monumento dei bambini della Bomba-A.

Le corone colorate che si vedono ai piedi di questa statua, dedicata a tutti i bambini vittime della bomba atomica, sono costituite da migliaia di gru di carta. Questo volatile nella tradizione giapponese è simbolo di lunga vita, e il suo legame con il grido per la pace e il disarmo universale che si leva dalla città di Hiroshima deriva da una storia rimasta impressa nella memoria di tutti gli abitanti.
A noi è stata raccontata da bambini e ne conserviamo ancora il ricordo:
Sadako Sasami era una bambina che nel 1945 aveva due anni, abitava con la sua famiglia a circa un chilometro dal punto su cui venne sganciata la bomba, e rimase miracolosamente illesa. Crebbe e divenne una ragazzina intelligente e vivace. Ma la bomba-A non aveva smesso di uccidere: nel febbraio del 1955, all'età di dodici anni, Sadako si ammalò di leucemia a causa degli effetti delle radiazioni di cui la zona rimase (ed è tutt'oggi) contaminata per effetto dello scoppio nucleare.
Sadako era piena di voglia di vivere, e nelle lunghe giornate in ospedale si dedicava a costruire, con le scatole delle medicine e con qualunque altro pezzo di carta avesse a portata di mano, piccoli origami a forma di gru, pensando che se ne avesse fatte tante sarebbe guarita e vissuta a lungo.
Ne aveva composte centinaia quando, dopo otto mesi di malattia, la mattina del 25 ottobre 1955, i suoi sorrisi e la sua voglia di vivere smisero di animare la piccola stanza d'ospedale ed entrarono nella memoria straziata di tutti gli abitanti della città.


Da quel giorno migliaia e migliaia di gru di carta, di tutte le dimensioni e di tutti i colori, prendono continuamente forma dalle mani dei bambini e di tutti gli abitanti di Hiroshima, e vanno a costituire ghirlande, disegni, composizioni di ogni tipo che vengono utilizzate al posto dei fiori per onorare tutti i luoghi della memoria: una miriade di piccole gru che vengono spedite alla città di Hiroshima anche da tutto il mondo, e che nelle semplici ed accurate pieghe ricordano Sadako e tutti i bambini morti in conseguenza dello scoppio della bomba.

Ed è quello che abbiamo fatto anche noi: una piccola gru di carta (seguendo i molti video presenti su youtube).
E lentamente, mentre piegavamo un pò goffamente il nostro foglio di carta, abbiamo ricordato tutti i bambini e le persone morte in guerra.


Nessun commento:

Posta un commento